Il tema del concorso straordinario per la scuola secondaria è lontano da una soluzione. Si aspetta la firma del Presidente della Repubblica che ratifichi il decreto ‘salvaprecari’, parola fine alle speranze di tantissimi insegnanti.
Scuola privata e pubblica
Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico parla di vera e propria beffa per i docenti che hanno svolto il loro servizio nelle scuole paritarie:
In Italia ci sono circa 14mila scuole paritarie – sottolinea il leader del sindacato – considerando anche i corsi di formazione professionale, i precari esclusi potrebbero arrivare a 150mila.
La legge Berlinguer, in base alla quale questi docenti devono essere equiparati a quelli che svolgono il loro servizio nella scuola pubblica, darebbe loro il diritto di partecipare al concorso.
Il Governo ha fatto male a non ammettere i docenti delle scuole paritarie – sottolinea Pacifico – non solo perché essi sono inseriti nelle stesse graduatorie di istituto da dove vengono chiamati gli insegnanti supplenti delle scuole statali – lo stesso vale per quelli che insegnano nei corsi di formazione professionale – ma anche perché c’è tra essi chi è stato inserito nelle graduatorie a esaurimento. Lo Stato ha riconosciuto loro il servizio svolto. La loro esclusione è perciò illegittima.
Per la scuola dell’infanzia e quella primaria si tratta di un brutto momento, considerato che c’è da risolvere anche la questione dei diplomati magistrale. Miur e sindacati hanno avviato un tavolo tecnico per risolvere la situazione di settemila docenti di ruolo che rischiano di perdere il lavoro.
La piaga del precariato
Il presidente dell’Anief sostiene che questo decreto:
come è stato formulato, non risolverà il problema del precariato. Il concorso straordinario prevede infatti una procedura selettiva i cui partecipanti fino al 24esimo posto vengano inseriti sì in una graduatoria, ma per essere poi assunti solo rispetto ai posti presenti in quella a esaurimento. Se per caso un partecipante si colloca tra i primi 24 posti, ma si trova in una Regione dove per le graduatorie a esaurimento ci sono mille candidati per soli dieci posti disponibili, fino a quando non andrà in pensione lavorerà come precario, senza essere di fatto mai stabilizzato.