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Rientro a scuola, Azzolina tra sicurezza e necessità educative

Siamo ancora a giugno e la curva del contagio in Italia ha preso una piega decisamente positiva. Si registra un netto calo nelle ultime settimane che fa ben sperare in vista della ripresa delle attività scolastiche di settembre. Nonostante ci siano molti pareri discordanti, diversi infettivologhi sembrano convinti che la forza del virus sia diminuita.

Questo, unita alla maggiore preparazione del personale ospedaliero, allontana notevolmente la paura della famigerata seconda ondata. La sensazione è che, qualora ci dovesse essere in autunno un ritorno dei contagi, potrebbe essere ben gestito dal sistema sanitario nazionale, senza la necessità di un nuovo lockdown. Si tratta però sempre di ipotesi. Così come lo è stata la prima ondata di contagi, allo stesso modo sarà una novità l’eventuale seconda ondata.

In tutto ciò è necessario programmare il rientro a scuola dei ragazzi a settembre. La ministra dell’istruzione Azzolina è al lavoro quotidianamente per stilare un protocollo che tenga conto della necessità di mantenere al sicuro i ragazzi. Ciò che si vorrebbe evitare è di costringerli a un distanziamento sociale che stride fortemente con il valore educativo e sociale della scuola stessa.

Senza considerare poi le difficoltà oggettive di gestire ingresso e uscita dalla scuola e spostamenti dalle classi, come in caso di necessità di raggiungere aule specifiche per attività di laboratorio o palestra. La sensazione è che trascorsi i mesi di giugno e luglio se ne saprà di più, ma il tutto passa necessariamente dall’evoluzione della pandemia e anche da come sarà andata la gestione degli esami di Stato ed esami di terza media.